Richard Feynman

  • Ha formulato l'integrale sui cammini della meccanica quantistica conquistando nel 1965 il Premio Nobel per la fisica per l'elaborazione dell'elettrodinamica quantistica.
  • Categoria: Scienziati
  • Post: 05/06/2022
  • Autore: FLT

Richard Feynman

Attraverso le pagine del libro “Il diavoletto di Maxwell” arriviamo a conoscere profondamente Richard Feynman, uomo dalla vita ricca di rapporti umani, sempre curioso di quanto lo circondava, capace di cambiare idea e tornare indietro da un percorso tracciato e sicuro, e, inoltre, dotato di uno straordinario umorismo.
Possiamo leggere che nella sua infanzia, il padre, che gli insegna a pensare, gli propone letture e giochi che lo portano a comprendere quanto lo circonda.
Da bambino, durante la Grande Depressione, si divertiva a riparare le radio di quartiere e già mostrava un acuto talento per la scienza e il lavoro pratico.

Si costruì anche un piccolo laboratorio per esperienze di elettricità ed era autodidatta in matematica. Da adolescente inventò, ad esempio, un sistema per tagliare i fagioli, che abbandonò dopo essersi tagliato il pollice.
S’innamora di Arline Greenbaum, che conosce dall’età di tredici anni e che sposerà nel 1942. Il rapporto con Arline, per la sua precocità, per l’intensità e poi per la tragica fine (Arline morirà di tubercolosi linfatica nel 1945, appena prima del primo test della bomba atomica), lo segnerà per tutta la vita. Per Feynman, che pure si sposerà altre due volte e avrà numerose relazioni, quello vissuto con Arline rimarrà “un amore come non ne conosco altri”. Con la terza moglie, l’inglese Gweneth Howard, ebbe due figli.
Amava le competizioni matematiche e nel suo ultimo anno di scuola superiore vinse il Campionato Matematico della New York University. Nonostante i suoi buoni voti in matematica e scienze incontrò difficoltà ad entrare all’Università, a causa del fatto che agli ebrei erano riservate a quei tempi quote molto basse di iscrizioni.
Feynman era ancora uno studente di dottorato quando il fisico Robert R. Wilson lo incoraggiò a unirsi al Progetto Manhattan, a Los Alamos. La compagnia di Feynman fu apprezzata da Niels Bohr perché, a differenza di altri fisici, non aveva paura di discutere duramente con la leggenda vivente che era Bohr. Feynman ha affermato di rispettare la reputazione di Bohr tanto quanto chiunque altro, ma quando iniziava a parlare di fisica dimenticava tutto il resto.

A causa della ricerca top-secret, Los Alamos era isolata e secondo Feynman non c'era molto da fare lì. Per alleviare la sua noia, Feynman ha affermato di aver imparato a decifrare le combinazioni di casseforti che proteggevano i documenti riservati.
Feynman ha fatto diversi scherzi ai suoi colleghi; un giorno, ad esempio, trovò la combinazione di una serratura provando i numeri che avrebbe usato un fisico (era 27-18-28, le prime cifre di e = 2,71828...), e trovò che tre scrivanie che contenevano note sulla ricerca sulle bombe, avevano la stessa combinazione. Ha lasciato una serie di note sarcastiche come scherzo (es. "Indovina chi"), che ha fatto preoccupare i suoi colleghi per la presenza di una possibile spia o sabotatore, che avrebbe avuto accesso a documenti segreti riguardanti la bomba.
Faccia da viveur, abbigliamento casual, battuta sempre pronta ma, soprattutto, passione per scassinare le casseforti (per hobby), suonare i bongos nei night e disegnare ballerine nude (faceva ritratti femminili che firmava ‘O Fey), il premio Nobel per la fisica si autodefiniva “Nobelist Physicist, teacher, storyteller, bongo player”. Tutto quello che proprio non ti aspetti nella vita privata – marijuana (diceva per studiare gli stati allucinatori) e un anno sabbatico a Rio de Janeiro nel ’51-’52, perchè aveva bisogno di “staccare” dalla routine
Diceva Richard Feynman: ”La fisica è come il sesso. Certo, può avere qualche conseguenza concreta, ma non è per quello che la facciamo”.
Nel 1979 si ammalò di cancro e, dopo l’operazione chirurgica, godette di una grande popolarità pubblica per i suoi libri divenuti a sorpresa dei best seller, grazie alla sua capacità di rendere accessibili e accattivanti i fatti più complessi della fisica, ma anche grazie alla sua versatilità e al suo spirito irriverente.
Le sue ultime parole furono: “Non vorrei morire due volte. è così noioso”.
Gli è stato dedicato un asteroide, 7495 Feynman.

Fonti: