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Brevetto Panerai per RADIOMIR
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Luce naturale
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Luce UV

Lancette e quadranti

  • La Radioluminescenza
  • Categoria: Oggetti
  • Post: 29/05/2022
  • Autore: FC

Lancette e quadranti

La tecnologia delle lancette e dei quadranti pennellati con vernici radioluminescenti risale al 1914 è fu brevettata proprio da un italiano: il fiorentino Guido Panerai (nipote di Giovanni Panerai, fondatore nel  1860 della “Orologeria G.Panerai & C.”), che battezzò la sostanza luminescente inventata col nome di «Radiomir» .

Questa vernice nasce dalla esigenza di soddisfare i requisiti militari della Regia Marina Italiana che vuole mirini da combattimento navale, visibili nella oscurità e applicati anche sugli orologi che i militari dovevano indossare per conoscere i tempi di immersione nelle incursioni subacquee.

Viene così sviluppata una polvere a base di radio 226 che prende il nome di RADIOMIR.

Il riferimento al nome “Radiomir” è documentato per la prima volta in un allegato del brevetto il 23 marzo 1916, in Francia. L’elevata luminosità intrinseca del composto rende questa pasta di radio un elemento chiave della produzione Panerai.

RADIOMIR era un procedimento per rendere autoluminosi quadranti di strumenti, congegni di mira e reticoli per cannocchiali. Il procedimento era ottenuto impiegando una miscela di fosforo e materiale radioattivo in pasta, che veniva introdotta in alveoli ricavati nel materiale costituente il quadrante dello strumento o il reticolo del cannocchiale, oppure in tubetti di materiale trasparente.

Solitamente soni i Sali di fosforo a “dare luce” ma il solo composto non è sufficiente a garantire la durata della luminosità restituita, quindi si adotta miscelare il composto a sostanze radioattive (inizialmente il Ra-226) che fornivano una dose “illimitata nel tempo” di fotoni che alimentavano i composti del fosforo.

La radioluminescenza è il fenomeno per cui la luce è prodotta in un materiale dal bombardamento con radiazioni ionizzanti come le particelle beta. La radioluminescenza viene utilizzata come sorgente di luce a basso livello per l'illuminazione notturna di strumenti o insegne o altre applicazioni in cui la luce deve essere prodotta per lunghi periodi senza fonti di energia esterne. La vernice radioluminescente è utilizzata per dipingere le lancette e i quadranti degli orologi, consentendo loro di essere letti al buio. (da wikipedia)

Attualmente si utilizza il trizio (H3 - isotopo dell’idrogeno e con un tempo di decadimento di circa 12 anni) che è praticamente l'unico radioisotopo consentito per l'utilizzo commerciale di sorgente luminosa radioluminescente. è utilizzato anche nella segnaletica di sicurezza. La bassa energia di emissione (pari a 5,7 keV) delle particelle beta emesse dal trizio non permette il passaggio attraverso il vetro dell’orologio. Avendo anche una bassa capacità di penetrazione della pelle umana, il trizio non rappresenta una minaccia per la salute dell’uomo nell’utilizzo sugli orologi.

La lancetta della immagine e del video collegati a questa pagina, faceva parte di un quadrante aereo e per motivi di sicurezza (per evitare che il Ra226 potesse distaccarsi del suo supporto metallico e creare “contaminazione”) è stato inglobato in una capsula cilindrica in plastica riempita con resina epossidica. Tuttavia le radiazioni gamma del Ra226 da quasi 5 MeV sono facilmente rilevabili anche attraverso il vetro che in origine costituiva il quadrante.

La luce ultravioletta indirizzata sulla lancetta, evidenzia la presenza della sostanza radioattiva (video).