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GEIGER ATOMIC COUNTER

Contatore Geiger

  • Categoria: Giocattoli
  • Post: 12/03/2023
  • Autore: FC

Contatore Geiger

GEIGER ATOMIC COUNTER

Nell’epoca dell’immediato post bellico in cui l’aggettivo “atomico” portava ancora fortuna, assieme al giocattolo “laboratorio di Energia Atomica U-238” descritto in questa sala,  venne prodotto e posto in commercio anche il “GEIGER ATOMIC COUNTER”.

I primi riferimenti risalgono al 1955; Orau.org segnala che “…era descritto in un annuncio su un giornale (Racine Journal-Times, 4 settembre 1955) con queste parole: "Ecco il giocattolo che ha fatto scalpore al National Toy Show. Questo fantastico giocattolo individua effettivamente i metalli ferrosi, simula il rilevamento della radioattività. Per il giovane che vuole diventare un cercatore d'oro, l'Atomic Geiger Counter viene fornito completo di certificato azionario, licenza mineraria, rivendicare la quota, la carta di registrazione e il prospetto."

Cercare uranio non era solo un gioco: alla pari dei cercatori d’oro anche chi trovava filoni di uranio poteva sperare di diventare ricco (si veda nella sala 4 il fumetto di “Pluto radioattivo”).

Il giocattolo, essendo tale e non avendo velleità o funzionalità elettroniche dedicate alle radiazioni, non aveva i medesimi costi di un vero Contatore geiger: con pochi dollari lo si poteva acquistare.

Il giocattolo si limitava a rilevare e segnalare la presenza di un qualsiasi oggetto metallico contenente ferro.

I bambini potevano così  simulare il ritrovamento di metalli preziosi non solo manovrando il contatore ma anche indossando la cuffia che li faceva sembrare veri cercatori nucleari.

Sul corpo del giocattolo si potevano settare le tipologie di radiazioni da rilevare e l’intensità di misura.

Assieme al contatore, la confezione conteneva un disco metallico che rappresentava il test di funzionalità radioattiva: a differenza del gioco-laboratorio citato in precedenza, in questa confezione non c’era nulla di radioattivo: nessuna sorgente.

Il commercio di questo prodotto sembra essere stato molto breve (due o tre anni): non è dato sapere il reale motivo ma sembrerebbe che tra le più valide cause c’era un manifesto disinteresse da parte dei bambini e l’inizio della diffidenza tra l’opinione pubblica dopo le diffuse notizie sui pericoli delle radiazioni.

Questo giocattolo viene ora commercializzato tra privati al prezzo di circa 150 $: solo per collezionisti.