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Segnalazione luminosa

  • Categoria: Varie
  • Post: 27/11/2022
  • Autore: FC

Segnalazione luminosa

è facile immaginare che una segnalazione di sicurezza (ad esempio per indicare la presenza o il percorso da seguire per accedere ad una uscita di sicurezza) debba funzionare in modo costante. 
Se fosse alimentata da energia elettrica di qualsiasi tipo e questa venisse a mancare, per qualsiasi ragione, la vitale funzione della segnalazione luminosa verrebbe drammaticamente vanificata.

Anche in questo caso, la radioattività ci viene in soccorso.  
Della Radioluminescenza ne abbiamo già parlato nella sala n. 8 (oggetti – lancette e quadranti) e se le lancette di un orologio si possono vedere di notte senza limitazioni, perché non dovrebbe essere possibile anche coi sistemi di segnalazione di sicurezza?
Una segnalazione radioluminescente, contiene una capsula di vetro sigillata rivestita internamente con una polvere fosforescente e riempita con gas trizio (H3) per produrre una luce continua per alcuni decenni.
Il trizio è l’isotopo radioattivo dell’idrogeno e decade (si dimezza) in circa 12 anni emettendo radiazione beta- con una energia di 5700 elettronVolt.
Dunque, si può dire che finchè c’è trizio che eccita la sostanza fosforescente, la luminosità è assicurata senza necessità di alimentazione elettrica o luminosità ambientale per la ricarica. 
I produttori di questi sistemi assicurano la loro funzionalità ininterrotta per almeno 20 anni, 
Il trizio è un elemento debolmente radioattivo ed è andato a sostituire l’elemento “radio” (Ra226) che produceva il medesimo effetto radioluminescente ma possedeva una radiotossicità elevata.
Le basse emissioni energetiche delle particelle beta emesse dal trizio non possono passare attraverso il tubo di vetro che le racchiude e inoltre  non sono in grado di penetrare la pelle umana. 
Il trizio rappresenta una minaccia per la salute umana solo se ingerito. 
Poiché il trizio è un gas, se il tubo che lo contiene dovesse rompersi, il gas si disperderebbe nell'aria e si diluirebbe a concentrazioni sicure.

Gli usi della radioluminescenza sono stati e sono tuttora davvero molteplici: nei pulsanti di accensione delle luci, negli indicatori di percorso degli aerei, dei cinema e teatri, nelle boe di segnalazione, nei segnali antincendio, nelle maniglie delle porte, nelle luci di cabina di mezzi militari, nei sistemi di mira di alcuni armamenti, nelle bussole e in tutto ciò che deve essere reso visibile costantemente e in qualsiasi condizione di buio, ecc..
Un esempio pratico lo abbiamo riportato in un gadget (lanterna al trizio) presente tra gli oggetti nella sala 8. 
Il solo fatto che alcuni di questi gadget contenenti trizio sono di libera vendita, dimostra l’assoluta sicurezza e innocuità del prodotto.